Il Parco Nazionale Gran Paradiso è il parco più antico d’Italia. Istituito nel 1922 da una riserva reale di caccia con lo scopo di proteggere le ultime colonie di Stambecco alpino presenti al mondo, è oggi tra i parchi più conosciuti e frequentati d’Europa. Si estende attorno al massiccio del Gran Paradiso (4.061 m) occupando cinque valli: tre in Valle d’Aosta (Valle di Cogne - versante orografico sinistro, Valsavarenche e Valle di Rhêmes – versante orografico destro) e due in Piemonte (Valle Orco - versante orografico sinistro e testata della valle e Valle Soana - versante orografico destro e testata della valle). Inoltre, il Parco confina per alcuni chilometri a sud-ovest con il Parco Nazionale della Vanoise (Francia) e a nord-est con il Parco Naturale Mont Avic, costituendo un importante corridoio ecologico a livello europeo. La vegetazione del sito, considerata anche la sua notevole estensione, le differenze litologiche e climatiche, si presenta assai variegata e ricca: sono stati censiti 62 habitat, di cui 37 inseriti nell’All. I della Direttiva 92/43/CEE e tra questi sono 8 quelli d’interesse prioritario. La flora del Parco Nazionale Gran Paradiso è composta principalmente da specie acidofile a causa dell’ampia dominanza dei substrati silicei. In tutte le tre valli valdostane non mancano però, pur se limitati territorialmente, affioramenti calcarei che ospitano una ricca rappresentanza di specie legate a questo tipo di substrato. Dal punto di vista faunistico, particolarmente rimarchevole è l’abbondanza di mammiferi di medio-grande taglia (Marmotta Marmota marmota, Camoscio Rupicapra rupicapra e Stambecco alpino Capra ibex), presenti con densità di rado riscontrabili altrove sulle Alpi. Altri mammiferi di particolare interesse conservazionistico sono la Lepre variabile Lepus timidus e numerose specie di Chirotteri, fra i quali Myotis daubentonii, Nyctalus leisleri, Eptesicus nilssonii, Vespertilio murinus, Barbastella barbastellus e Tadarida teniotis. L’ornitofauna comprende buona parte delle specie alpine legate alle foreste di conifere e agli ambienti d’alta quota. L’erpetofauna comprende un ridotto numero di specie, tutte ampiamente diffuse nella regione. Da rimarcare i record altimetrici raggiunti dal Ramarro occidentale Lacerta bilineata (=L. viridis p.p.), dalla Rana temporaria Rana temporaria e dal Biacco Hierophis viridiflavus. Per quanto riguarda gli Invertebrati sono presenti cinque specie di Insetti inserite negli allegati della Direttiva 92/43/CEE e diversi endemismi e nuove segnalazioni per l’Italia.
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